In una recente sentenza del Tribunale di Firenze (rispetto a una richiesta di condanna per lite temeraria ex art. 96 c.p.c.) è emerso che, al fine di sostenere le proprie argomentazioni giuridiche, un avvocato ha citato nei propri atti alcune sentenze inesistenti, i cui riferimenti sono stati inventati dall’AI generativa utilizzata.
La pronuncia richiama l’attenzione sulla necessità di saper utilizzare l’AI generativa e sulla circostanza che questa merita l’esercizio di un controllo da parte di persone esperte del tema che si porta all’attenzione dell’AI
Il testo integrale della sentenza si può leggere qui: https://iusletter.com/wp-content/uploads/Tribunale-di-Firenze-ordinanza-14.03.2025.pdf
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